Due parole su adolescenti, DAD e isolamento

Qualche giorno fa la redazione de Il Parmense, giornale locale online, mi ha chiesto un’opinione sull’impatto che le decisioni politiche, incerte e a singhiozzo, in merito alla didattica a distanza hanno avuto sugli adolescenti e le loro famiglie. Di seguito, … Continua a leggere

🔴SOPRAVVIVERE (PSICOLOGICAMENTE) AL LOCKDOWN🔴 Giorno 51 – Nuvole Grigie ✅

Giorno 51 – Nuvole grigie ✅

Avete presente il gioco in cui guardiamo le nuvole in cielo per trovarne una forma? Guardiamo una nuvola, indoviniamo a cosa somiglia e poi la lasciamo andare. Anche perché, dopo pochi secondi, quella stessa nuvola ha già cambiato contorni e forma.
Mi piace pensare che anche i nostri pensieri sono come nuvole in cielo, affascinanti, leggeri, mutevoli.
Restando nella metafora, probabilmente la nostra mente negli ultimi giorni è tutt’altro che un cielo limpido e sereno e i nostri pensieri sono più simili a grosse nuvole grigie cariche di pioggia e fulmini.
Ogni nostro pensiero, anche il più disfattista o pessimista, è legittimo in questo periodo, coerente con ciò che stiamo vivendo e, perciò, benvenuto.
Accogliere e accettare, non significa però aggrapparsi con forza a un pensiero, incatenarci ad esso e non volerlo più lasciare.
Come facciamo col gioco delle nuvole, che dopo averne riconosciuto il confine le lasciamo andare, così dovremmo fare coi nostri pensieri. Ci sembrerebbe strano accanirci con una singola nuvola in cielo e pretendere che resti uguale e ferma in eterno, giusto?
I nostri pensieri sono leggeri e mutevoli come le nuvole. Diventano pesanti come macigni solo se ci aggrappiamo ad essi, li ingigantiamo e non li lasciamo andare. Se ci fondiamo con i nostri pensieri, come una lega metallica, ne perdiamo la leggerezza e ci sentiamo schiacciati.
In una parola, soffriamo.
Le nuvole grigie nella nostra testa si sono caricate di acqua temporalesca a causa di giorni lunghi in solitudine oppure dell’ansia circa la salute dei familiari o cosa ne sarà del proprio lavoro; forse anche per l’annuncio della “fase 2” che può aver deluso, innervosito, amareggiato molti di noi.
L’idea di oggi è allora accogliere la complessità e la pesantezza dei nostri pensieri per poi prenderne le distanze, ridimensionarli, renderli più flessibili e meno pesanti.
Seguono alcuni esempi (senza pretesa di essere universali o esplicativi di tutto), ma prima voglio dirvi una cosa importante:


🆘Se vi ritrovate in uno o più esempi tra quelli sotto e/o se questi pensieri vi tormentano ogni giorno, più volte al giorno…chiamate qualcuno! Un parente, un amico, un numero di sostegno psicologico. Parlatene, parlatene, parlatene. Le nuvole grigie nella testa possono trasformarsi in uragani e tempeste senza qualcuno che ci aiuta a dissiparle!🆘

‼️Pensieri catastrofici:
☔️”Questa situazione non avrà mai fine, non c’è nessuna fase 2, è tutto uguale a prima.”
🌈 “Questa situazione finirà, anche se non a breve. Nella fase 2, potrò fare qualcosa che prima era vietata e, anche se piccola, è già qualcosa in più e di diverso. Da cosa vorrei iniziare?”

‼️Pensieri dicotomici:
☔️”Era meglio aprire tutto/lasciare tutto chiuso”
🌈”Nessuno sa per certo cosa sia meglio. Forse, per ora, il meglio è ripartire gradualmente con tutto. E io da cosa voglio ripartire?”

‼️Pensieri disfattisti sul mondo:
☔️”Il mondo è un posto brutto e pericoloso”
🌈”Calma. Il mondo non è un brutto posto; è malato, e sta cercando di guarire. Cosa posso fare io concretamente per aiutarlo?”
☔️ “La gente tanto non capisce niente, è irresponsabile e saremo nei guai ancora fra poco”
🌈”Calma. Non ho prove per pensare che gli altri siano irresponsabili incuranti della salute. E poi la gente sono anche io. Mi impegno a partire da me con la responsabilità e il buon senso prima di giudicare le altre persone.”
☔️”Il Governo/lo Stato/i politici non pensano a noi, siamo nelle mani di nessuno”
🌈”Forse. Può darsi. Non lo so. Saremo a vedere fra un po’ se le decisioni saranno state efficaci o no. Mi impegno ad osservare senza aver già deciso un verdetto.”

‼️Pensieri disfattisti su di sé:
☔️ “Non ce la posso fare a riprendere il lavoro/non sarò capace di farcela”
🌈”Se rispetto le regole, uso i sistemi di protezione, presto attenzione a me e agli altri, posso farcela. Sarò fiero/a di me dopo averci provato.”
☔️”Non ce la faccio più. Sono stanco/a di tutto questo.”
🌈”Vero. Ho tutto il diritto di sentirmi così. Ma posso farcela. Un giorno alla volta. Un passo alla volta, come ho già fatto questi ogni giorno di questi 51 giorni.”

‼️Pensieri perfezionisti:
☔️”Così non va bene, doveva andare come dico io!”
🌈”Sono davvero sicuro/a che quello che voglio/desidero/penso io è anche la cosa più giusta per tutti? Ci sono altri 59.999.999 di Italiani che soffrono come me, forse anche di più perché hanno perso qualcuno. Posso ancora affermare di avere solo io la soluzione in tasca?”

‼️Pensieri complottisti:
☔️”Nella fase due sarà concessa questa cosa, ma non quest’altra che io volevo tanto, non è giusto!”
🌈”È una vera scocciatura non poter riprendere quella cosa che volevo tanto! Accidenti! Ci sta che questo mi faccia arrabbiare. Ma nulla è definitivo, tutto temporaneo e in divenire. Posso aspettare ancora. I miei sacrifici e quelli di tutti sono utili a velocizzare la situazione.”
☔️”C’è qualcosa sotto, altrimenti non si spiega questa situazione. Non ce la raccontano giusta.”
🌈”Che prove ho per affermare ciò? La mia personale rabbia/frustrazione/indignazione non è automaticamente una prova. È solo la mia emozione, non una prova.”

‼️Pensieri fatalisti
☔️”La vita è ingiusta, il destino è ingiusto, non doveva andare così”
🌈”La vita è imprevedibile. Non sempre le cose vanno come programmato. Non ho il controllo su ciò che mi accade. Nessuno lo ha. Però posso avere controllo su come reagire, su quali insegnamenti trarne, su quali azioni voglio intraprendere, su che persona voglio essere.”

Nell’immagine: R. Magritte “Decalcomania”, 1966